Nisargadatta é considerato uno dei maggiori esponenti moderni dell'Advaita Vedanta. Famoso é il suo libro "Io sono Quello". Questo libro é un insieme di domande e risposte molto illuminante, come é solito per i "Vedantini". Vediamone qualcuna.
Domanda: Tutti i maestri consigliano di meditare. Qual è lo scopo della meditazione?
Risposta: Conosciamo il mondo esterno di sensazioni e azioni, ma il nostro mondo interiore di pensieri e sentimenti, ci è poco noto. Il primo scopo della meditazione è acquistare consapevolezza e familiarità con la nostra vita interiore. Lo scopo ultimo è raggiungere la fonte della vita e della coscienza. La capacità di meditare influenza profondamente il carattere. Siamo schiavi di ciò che non conosciamo, e padroneggiamo ciò che è noto. Di qualsiasi vizio o debolezza annidati in noi, veniamo a capo solo conoscendoli, mettendo a nudo le cause e gli effetti. Quando l'inconscio è portato al livello di coscienza, si dissolve, e la sua estinzione libera energia; la mente si sente all'altezza della situazione e diviene quieta.
Domanda: A che serve una mente quieta?
Risposta: Con la mente quieta, emergiamo a noi stessi come puri testimoni. Ci distacchiamo dall'esperienza e dallo sperimentatore, e ce ne stiamo in disparte nella pura consapevolezza, che è a metà strada e al di là di ambedue. La personalità, che ci fa immaginare di essere "questo" o "quello", continua a funzionare, ma come parte del mondo oggettivo. Ciò che si sospende è l'identificazione col testimone.
Domanda: Esistono tante teorie sulla natura dell'uomo e dell'universo. Quella della creazione, dell'illusione, del sogno - e molte altre -. Qual è la vera?
Risposta: Tutte sono false e vere insieme. Puoi scegliere quella che più ti aggrada.
Domanda: Quali sono le idee false e quelle vere?
Risposta: Generalmente le affermazioni sono false, e le negazioni vere.
Domanda: Siamo come animali che inseguono scopi vani, apparentemente senza fine. C'è una via d'uscita?
Risposta: Molte vie ti saranno offerte, che ti faranno girare a vuoto, e ritornare al punto di partenza. Prima di tutto renditi conto che il tuo problema esiste solo allo stato di veglia, e che, quando dormi, puoi cancellarlo totalmente. Da sveglio sei consapevole; nel sonno, sei solo vivo. Coscienza e vita, ambedue puoi chiamarle Dio; ma tu sei al di là, oltre Dio, l'essere e il nonessere. Questa esperienza di conoscerti come il tutto e al di là del tutto ti è impedita dalla mente che è basata sulla memoria. Ha potere su di te finché le dai fiducia; perciò non combatterla, lìmitati a ignorarla; non alimentata dall'attenzione, sarà costretta a scoprire il suo meccanismo. Quando ne sarai venuto a capo, non le permetterai di creare problemi immaginari.
Domanda: Per maturare ci vuole l'esperienza?
Risposta: Hai già tutta l'esperienza che ti occorre, se no, ora, non saresti qui. Non ti serve accumularne ancora, ma oltrepassarla. Qualunque sforzo tu faccia, o metodo segua, produrranno altra esperienza, senza portarti oltre. Leggere nuovi libri non ti aiuterà. Potranno arricchirti di nozioni, ma la persona che sei, resterà tale e quale. Se ti aspetti dei benefici dalla tua ricerca, non hai colto il centro. La verità non dà vantaggi: né una posizione sociale superiore, né un potere sugli altri; largisce se stessa e la libertà dalla menzogna.
giovedì 4 settembre 2008
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